Apprendimento continuo e sostenibile: un viaggio dalle infinite possibilità

“La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”.
Plutarco

Tempo stimato di lettura: 9 minuti

Federica Riccardi ed Eleonora Chiodino, Consulenti PRAXI Formazione e Sviluppo

Da questa citazione di Plutarco1, così lontana nel tempo ma così vicina negli intenti rispetto al nostro sentire, abbiamo iniziato ad interrogarci su quanto le menti siano “accese” oggi, in un mondo in costante e rapido cambiamento. In particolare, in che modo le persone riconoscono un’organizzazione come ambiente di apprendimento sostenibile?

Secondo il LinkedIn Report del 20222, dal 2015 ad oggi il 25% delle skill richieste ai lavoratori – a parità di ruolo – sono nuove rispetto al passato e, inoltre, più del 25% delle persone intervistate dichiara di aver cambiato posizione nel corso degli ultimi anni.

Questo andamento è coerente con i rapidi mutamenti che stanno avvenendo, in parte a causa della digitalizzazione, in parte per le preferenze individuali che spingono le persone a scelte differenti, cambiando rapidamente e profondamente il mondo del lavoro. In tal senso, sono in aumento le richieste e le proposte di flessibilità rispetto all’organizzazione del lavoro e al perfezionamento delle competenze, a causa di un’esigenza costante e ormai necessaria di reskilling e upskilling

In questo scenario, crescono di pari passo le responsabilità dei singoli e delle organizzazioni: se da un lato le persone diventano sempre più autonome nello svolgimento del lavoro e nell’apprendimento continuo, dall’altro è richiesta una maggiore presenza alle organizzazioni, il cui nuovo compito è quello di rendere il lavoro sostenibile e creare contesti abilitanti l’apprendimento.

Quando il lavoro è sostenibile?

Il concetto di sostenibilità implica l’adozione di comportamenti, con effetti a breve e lungo termine, volti al miglioramento della vita delle generazioni presenti e future, in ottica sia di protezione che di sviluppo. Rispetto alle persone, quindi, le organizzazioni sono sostenibili anche nella misura in cui si assumono la responsabilità dell’apprendimento e dello sviluppo continuo.

Come si traduce oggi questo concetto all’interno delle aziende? Cosa significa promuovere un approccio sostenibile dal punto di vista delle Risorse Umane?

Quando parliamo di lavoro sostenibile per le persone, intendiamo un ambiente che favorisca condizioni di lavoro (e di vita) volte a promuovere il benessere dell’individuo, riducendo ostacoli e barriere e valorizzando le risorse dei lavoratori e delle lavoratrici, ovvero la loro employability. Piuttosto che un set di skill da acquisire, quest’ultima si traduce nella consapevolezza delle proprie competenze e nella capacità di utilizzarle, perfezionarle, modificarle o acquisirne di nuove, laddove il contesto lo richieda: in altre parole, la chiave dell’employability è la capacità di adattamento personale e professionale.

Perché tale approccio sia introdotto rapidamente e sia, soprattutto, funzionale, il supporto delle organizzazioni, il loro ruolo di promotrici di occasioni di apprendimento e di palestre in cui allenarsi, è fondamentale.

La competenza dell’oggi è imparare ad imparare

L’apprendimento è naturale per noi esseri umani. Siamo biologicamente portati ad imparare, lo facciamo osservando, imitando, studiando, facendo esperienza. Che ruolo giocano le organizzazioni?

Il valore aggiunto delle organizzazioni è creare una cornice di senso attorno agli apprendimenti dei singoli e dei team per facilitare la comprensione delle strategie e della propria vision; fornire metodi, strumenti e processi per facilitare l’apprendimento e, infine, una comunità di pari (e non solo) con cui confrontarsi.

Facilitare l’apprendimento non è solo un dovere morale per il benessere delle persone, ma – prima di tutto – un investimento. Il Chartered Institute of Personnel and Development, nel suo rapporto Creating Learning Cultures: Assessing the Evidence (2020), afferma infatti che le organizzazioni che non promuovono occasioni di sviluppo sono quelle con maggiore disengagement, turnover e quindi perdita di know how; al contrario, favorendo un apprendimento continuo, contribuiscono ad aumentare l’engagement del personale, la condivisione, la creatività e il vantaggio competitivo sul mercato.

Come promuovere la sostenibilità concretamente?

La poesia “Itaca” di Konstantinos Kavafis3 recita: “Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze.”

Questo verso riassume i temi portanti di un apprendimento sostenibile nelle organizzazioni:

  • Il tempo è necessario. Non esiste un apprendimento istantaneo, nemmeno quando parliamo di microlearning o learning bite sized – ovvero quando i contenuti di apprendimento sono rapidi, della durata di pochi minuti, come nel caso di un podcast, un articolo o un breve video; neppure quando nella quotidianità abbiamo un problema e cerchiamo la soluzione online. L’apprendimento richiede tempo, perché necessita di allenamento, concretizzazione, messa in pratica, oppure riflessione, astrazione, ponderazione rispetto a ciò che è già avvenuto. Favorire un apprendimento sostenibile, quindi, significa anche garantire i tempi per l’apprendimento nelle sue diverse forme.
  • Possiamo raccogliere molti apprendimenti “per strada”. L’apprendimento è un percorso composto da diversi luoghi, momenti, spazi (fisici e virtuali). La strada è la realtà organizzativa in cui ci alleniamo, ma le fonti sono tante: l’esperienza, la riflessione, il confronto con gli altri.
  • L’apprendimento genera il cambiamento. L’apprendimento dà anche diversa forma alla strada che percorriamo, non solo perché ci permette di sviluppare sempre più risorse per fronteggiare le sfide e per fiorire (nel senso di Flourishing4, dalla psicologia positiva), ma anche perché abbiamo un nuovo sguardo sul mondo stesso e, grazie ai nostri apprendimenti, contribuiamo a modificarlo: è la sete di conoscenza che genera il cambiamento.

“Cosa ho imparato oggi?”, “Ho creato un terreno fertile per facilitare l’apprendimento di una persona vicino a me?”: sono queste le domande che dovremmo porci quotidianamente per allenare la nostra capacità di apprendere in modo continuo e consapevole. Ecco dunque una piccola guida da utilizzare per il proprio apprendimento continuo:

  • Ricordati che questo è un viaggio da percorrere un passo alla volta e con costanza!
  • Datti un obiettivo
  • Scegli gli strumenti più affini al tuo stile di apprendimento
  • Identifica dei piccoli passi quotidiani
  • Monitora i tuoi passi chiedendoti: “ho fatto del mio meglio oggi per mantenere il focus sul mio obiettivo di apprendimento?”
  • Parlane con qualcuno e divertiti!

Note:

(1) Plutarco, Περὶ τοῦ ἀκούειν, L’arte di ascoltare (tr. It), I-II Secolo

(2) 2022 Workplace Learning Report, LinkedIn

(3) Konstantinos Petrou Kavafis, Itaca, 1911

(4) Favorire il benessere in termini di vissuti positivi (Kahneman, Diener, & Schwarz, 1999), realizzazione delle potenzialità individuali (Ryan & Deci, 2001) e come percorso di sviluppo verso l’integrazione con il mondo circostante (Nussbaum & Sen, 1993).


 

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