Filippo Damiani

Intervista a Filippo Damiani: IoT Project Manager & System Integration

Filippo Damiani, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, lavora in Umpi dal 2007 dove ricopre il ruolo di IoT Project Manager e System Integration, posizione dedicata […]

Filippo Damiani

Tempo stimato di lettura: 13 minuti

Filippo Damiani, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, lavora in Umpi dal 2007 dove ricopre il ruolo di IoT Project Manager e System Integration, posizione dedicata all’innovazione di prodotti e servizi che prevede il coordinamento di un team altamente specializzato nello sviluppo di prodotti IoT- domotics. In particolare, supporta i clienti nello sviluppo e nella realizzazione di preserie di prodotti ad alto contenuto tecnologico nei settori Smart Cities, Home & Building Automation, Infrastructure monitoring, Sport & Wellness, Automotive.

Il cuore del suo lavoro è lo sviluppo di nuove piattaforme per la creazione di sistemi aperti ed integrabili con nuove tecnologie, lo sviluppo di prodotti Custom nei settori IoT/Domotics per clienti, basati su piattaforme proprietarie, nonché lo sviluppo di prodotti custom nei settori IoT/Domotics per clienti, basati su tecnologie proprietarie del cliente.

La sfida del mio lavoro consiste nel ricercare quotidianamente nuove soluzioni per rispondere al meglio alle esigenze dei vari progetti, e questo comporta la necessità di un costante aggiornamento sull’evoluzione tecnologica che il mercato offre.

È a capo di un team di Ingegneri meccanici ed elettronici specializzati nei ruoli di Embedded System Engineer per lo sviluppo hardware dei prodotti e del firmware sul microcontrollore, di Full Stack Developer per lo sviluppo software su database front ed applicativi e gestione interfacciamento del software di supervisione, ed infine di Solutions Architect, per lo sviluppo di tutto il sistema sino all’interfaccia utente e gestione complessiva dell’architettura.

  1. Quali scelte, di studio e professionali, hai dovuto affrontare per ricoprire il tuo ruolo attuale?
    Sin dall’infanzia sono sempre stato interessato all’elettronica e molto curioso del funzionamento dei dispositivi elettronici. Seguendo queste inclinazioni ho scelto di diplomarmi presso un istituto tecnico, specializzandomi in elettronica. Ho poi proseguito negli studi laureandomi in Ingegneria delle Telecomunicazioni.
  2. Cosa distingue il tuo lavoro dalle professioni “tradizionali”?
    La sfida del mio lavoro consiste nel ricercare quotidianamente nuove soluzioni per rispondere al meglio alle esigenze dei vari progetti, e questo comporta la necessità di un costante aggiornamento sull’evolu-zione tecnologica che il mercato offre; inoltre ogni progetto è ulteriormente sfidante poiché richiede di coniugare al meglio la forte spinta verso l’eccellenza tecnologica ed al contempo la ricerca di soluzioni che prevedano attenzione ai costi di produzione. Ciò stimola la continua evoluzione delle soluzioni adottate nello sviluppo dei prodotti. Un progetto particolarmente impegnativo è stato quello relativo alla migrazione di tutto l’ecosistema Umpi su piattaforma AWS per velocizzarne lo sviluppo e aumentarne la sicurezza. Questo progetto ci ha permesso di collaborare in stretto contatto con ENEL per l’integrazione del nostro sistema su piattaforma proprietaria Enel basata su servizi AWS.
  3. Quali sono le competenze hard e soft necessarie per svolgere il tuo lavoro?
    Sotto il profilo delle hard skill è importante avere competenze base di elettronica per poter cono-scere i limiti hardware dei dispositivi sui quali sviluppare il software. Inoltre occorre avere una conoscenza dei modelli di progettazione software per poter sviluppare in team e la padronanza dei linguaggi di programmazione principali per i sistemi a microcontrollore come C e C++. Per quanto riguarda invece le soft skill quella principale è certamente l’attitudine all’apprendimento, alla costante ricerca di nuove conoscenze, alla continua sperimentazione: in sostanza una forte propensione alla novità. Ciò significa saper attingere a tutte le fonti per acquisire le conoscenze e fare ricerca sulle nuove tecnologie, coltivare il desiderio di imparare sempre qualcosa di nuovo per rispondere ed anticipare le richieste del mercato.
    Poi è anche indispensabile saper lavorare bene in gruppo condividendo le proprie conoscenze ed esperienze, ed individuare la soluzione migliore, che è sempre frutto di un lavoro congiunto. Infine è molto importante la capacità di dialogo e sinergia con le altre funzioni aziendali, soprattutto quelle non R&D, ad esempio l’area Sales o Finance, per poter supportare i progetti sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello della redditività.
  4. Quale percorso di studio suggeriresti ad uno studente che intenda ricoprire il tuo stesso ruolo nel prossimo futuro? In generale quali consigli daresti?
    Sicuramente un indirizzo tecnico può aiutare per conoscere le basi di questo lavoro. Inoltre è molto importante acquisire esperienza nello sviluppo di applicazioni su sistemi embedded con limitate risorse computazionali. Suggerirei anche tirocini ed esperienze all’estero in aziende tecnologiche che potrebbero essere di grande aiuto per la crescita professionale.
  5. Cosa possono fare le università italiane per formare esperti sul tuo attuale mestiere?
    Sarebbe opportuno prevedere dei corsi incentrati sullo sviluppo software/hardware con limitate risorse computazionali. Questo poiché i principali corsi universitari si concentrano sullo sviluppo software ad alto livello su sistemi con elevate capacità computazionali, mentre sarebbe molto interessante poter avere più corsi incentrati sullo sviluppo su sistemi embedded a microcontrollore. Sarebbe inoltre utile intensificare il contatto tra gli studenti e le aziende per un apprendimento “sul campo”.
  6. Quali sono secondo te le evoluzioni che potrà avere la tua professione in generale e, in particolare, nel settore di riferimento della tua azienda?
    In futuro il lavoro sarà sempre più incentrato sull’integrazione di prodotti presenti sul mercato rispetto allo sviluppo “da zero” della propria tecnologia. Quindi è necessaria una certa esperienza per poter individuare la miglior tecnologia in base alle esigenze del mercato. Le principali sfide nel settore risiedono nello sviluppo di tecnologie che possano rendere più sicura la società e le interazioni sociali delle persone, per affrontare con maggiore serenità le situazioni di crisi, come ad esempio quella che stiamo vivendo e le sfide del nostro futuro.
  7. Cosa fai per mantenerti aggiornato in un contesto in continuo cambiamento?
    La cosa che preferisco fare è iscrivermi a newsletter di siti che si occupano di tecnologia e IoT. Questo mi permette di poter avere una visione generale dello sviluppo tecnologico e approfondire in seguito gli articoli più interessanti, quali internet4things.it oppure iot-now.com. Inoltre partecipo a seminari ed incontri con fornitori di tecnologia (microcontrollori, circuiti integrati), ed a tavoli tecnici di comitati che definiscono gli standard del mondo IoT.
  8. Una lettura, un libro o una rivista che consiglieresti perché ti ha ispirato e ti ispira nel tuo lavoro.
    Due libri cardine per me sono “Il linguaggio C” di Brian Kernighan e Dennis Ritchie e “Principle and Practice Using C++” di Bjarne Stroustrup perché che mi hanno fatto scoprire il mondo della programmazione e sono due testi alla base di questo studio.
  9. Per l’emergenza Coronavirus abbiamo assistito al passaggio repentino allo smart working, ad un incremento delle lezioni a distanza, abbiamo iniziato in massa a fare la spesa on line… Possiamo dire che si è scoperto un altro modo di lavorare, ma anche di vivere?
    Nel nostro settore siamo abituati da tempo allo smartworking, che ci permette di uscire dai confini geografici confrontandoci con clienti e fornitori a tutte le latitudini, oltre che di avere un buon work-life balance, potendo conciliare molto bene i tempi di lavoro con quelli personali e familiari. In particolare la situazione di lockdown e isolamento causa Covid-19 mi ha fatto comunque riflettere rispetto alla necessità che la nostra società ha di rallentare un po’ i ritmi ed anche che velocità non sempre vuol dire produttività.
  10. Cosa desideri aggiungere al termine di questa intervista? Qual è il tuo motto?
    Un consiglio che posso dare è essere sempre curiosi e non smettere mai di voler imparare qualcosa di nuovo.

About UMPI Srl

Umpi Srl è una realtà imprenditoriale e tecnologica italiana che da oltre 35 anni realizza prodotti e sistemi di comunicazione basati su tecnologia powerline e radio. Con oltre 500.000 punti intelligenti distribuiti nel mondo, il sistema di automazione UMPI rivoluziona la gestione e l’utilizzo delle reti di illuminazione pubbliche e private.

Il mondo sta cambiando, gli oggetti diventano intelligenti integrando sensori e, connettendosi alla rete, offrono nuovi servizi che ci aiutano nella vita di tutti i giorni. Le città diventano smart e si adattano ai nostri bisogni. Umpi partecipa come protagonista a questa trasformazione digitale ideando, progettando e realizzando prodotti e soluzioni che trasformano le infrastrutture delle nostre città (illuminazione, energia, acqua, trasporti, …) in reti intelligenti al servizio delle persone. Tutte le soluzioni UMPI, dalla telegestione dell’illuminazione pubblica fino al monitoraggio del territorio, consentono ad aziende private e ad enti pubblici di risparmiare energia, ridurre i costi di gestione, aumentare l’efficienza ed introdurre nuovi servizi e modelli di business.

All’esperienza trentennale sui sistemi di comunicazione powerline e radio oggi UMPI, con la nuova Business Unit System Integration, aggiunge la capacità di ideare, progettare e realizzare piattaforme e sistemi aperti anche alle nuove tecnologie che verranno, e prodotti/servizi IoT innovativi fondamentali per realizzare, davvero, le città intelligenti del futuro.

La nuova proposta di UMPI si applica anche al controllo del territorio, grazie a soluzioni di biometria e di monitoraggio delle infrastrutture fisiche, e all’efficientamento di grandi complessi industriali e di servizi, come stazioni, aeroporti, infrastrutture viarie. Inoltre l’azienda è attenta a rispondere alle esigenze della comunità in cui opera e, a fronte dell’emergenza Covid-19, ha messo a punto una gamma completa di soluzioni, basate su termocamere, tablet e sensori per il monitoraggio della temperatura corporea sia su grandi flussi di persone su aree ampie che su singoli varchi di accesso.

Competenza, innovazione, tecnologia e passione: si riassume così la storia, il presente e il domani di Umpi.

 

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